Autismo, un caso su tre è dettato dalla genetica

Per quanto bizzarre sentenze legate ai vaccini e leggende metropolitane a riguardo tendano a semplificare la fenomenologia legata all'autismo e a ricondurla a fattori agevolmente tracciabili, le reali origini della patologia risultano essere ancora piuttosto oscure e ascrivibili a un complicato mix di cause ambientali e genetiche in grado di rendere l'autismo alla stregua di un complesso rebus in chiave diagnostica.

In occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza dell'Autismo, sancita dall'Onu in data odierna, un primo bilancio relativo alle evoluzioni delle tecniche diagnostiche ha comunque prodotto incoraggianti risultati in grado di far compiere alla ricerca un significativo balzo in avanti e di produrre conclusioni in grado di spostare l'asticella relativa alla prevenzione e ad un intervento terapeutico precoce.

Una recente ricerca europea condotta per conto del Consorzio EU-Aims ha infatti mostrato come un caso su tre di autismo risulti riconducibile a cause di tipo genetico e per tanto individuabile grazie al solo paradigma cromosomico, senza il ricorso ad ulteriori disamine in grado di ritardare l'effettiva diagnosi e l'intervento mirato alla circoscrizione delle problematiche connesse.

La ricerca, che ha visto il nostro Paese in prima fila con la presenza del Campus Bio-Medico di Roma in qualità di guida, ha inoltre evidenziato un preoccupante aumento di incidenza a livello continentale, stimando che la patologia si trovi ormai a colpire un bambino su 68, facendo il suo esordio sintomatologico nella fascia di età compresa tra i 14 e i 28 mesi di età e persistendo per tutta la durata della vita del paziente.

Gli scienziati europei ritengono che l'esplosione di un fenomeno, un tempo molto più contenuto, possa essere prodotta a partire dal mutare delle condizioni ambientali e dall'aumento di fattori destabilizzanti per la salute umana che possono favorire il conclamarsi della malattia a fronte di una predisposizione genetica, annoverando così smog ed età troppo avanzata dei genitori nello spettro delle possibili concause.

Lo studio condotto su un campione statistico pari a 200 famiglie ha comunque evidenziato come latecnica di screening del Dna basata sul procedimento denominato Array-CGH risulti funzionale a dividere i casi prodotti a partire dalla semplice componente genetica (circa il 30%) da quelli in cui intervengono cause di origine ambientale, aiutando la ricerca a concentrarsi su altri fattori scatenanti, attualmente presenti in semplice forma di ipotesi.

La strada che conduce all'individuazione di una causa unitaria o comunque di un insieme di cause relative all'autismo pare dunque ancora lunga e travagliata, anche se gli ingenti fondi destinati durante gli ultimi anni alla ricerca clinica hanno sicuramente contribuito ad illuminare quelle tenebre rese ancora più oscure da ridicole sentenze giudiziarie e dal fiorire di quelle leggende metropolitane che tutto adombrano e tutto semplificano.